
La Sicilia, con tutti gli anni di dominazioni e conquiste da parte di popoli e culture diverse, offre un patrimonio storico unico al mondo. Pensare di riassumere tutto il passato archeologico e culturale siciliano è veramente un’impresa impossibile.
Greci, romani, arabi, normanni: tanti furono i popoli che approdarono sull’Isola e che lasciarono una testimonianza indelebile del loro passaggio nella fisionomia architettonica e paesaggistica della Sicilia.
Se sei un appassionato di storia classica, ecco allora qualche informazione che potrebbe interessarti in merito al periodo greco-romano dell’Isola.

I greci in Sicilia
La dominazione greca in Sicilia si fa risalire all’VIII secolo a.C., con le prime colonizzazioni sull’Isola. Una delle prime colonie, e sicuramente anche una delle più importanti, è stata Siracusa. La storia della Sicilia greca, infatti, non può prescindere proprio da questa città, almeno fino all’epoca romana.
Ma chi erano i greci giunti in Sicilia? Partiamo con il dire che le prime colonie vennero istituite nella Sicilia orientale. I greci calcidesi fondarono Zancle, Naxos, Leontinoi e Katane; nella parte sud-orientale i corinzi e i megaresi costituirono, rispettivamente, Syrakousai e Megara Hyblaea, mentre nella costa meridionale cretesi e rodii fondarono Ghelas nel 689 a.C, anno in cui si concluse la prima fase della colonizzazione greca in Sicilia.
Non abbiamo molti documenti che possano testimoniare la nascita di tali colonie ma sicuramente i Greci si scontrarono con le popolazioni autoctone e quindi già esistenti in Sicilia, come i Siculi e i Sicani.
Dal 600 a.C, gli abitanti delle colonie si scontrarono anche con i Cartaginesi, dando vita alle guerre denominate greco-puniche.
Nel 276 a.C, Pirro re dell’Epiro, che era riuscito a conquistare tutta la Sicilia ad eccezione di Lilibeo (l’attuale Marsala), fu spodestato dall’Isola. A questo punto, di lì a poco, la Sicilia sarebbe passata completamente sotto il dominio dei Romani: anche Siracusa, in un primo tempo alleata, cadde nel 212.
Il dominio dei Romani in Sicilia
Durante la prima guerra punica, 264-241 a.C, la Sicilia passò sotto il dominio dei Romani, diventando poi una provincia dell’Impero. Anche Siracusa, dapprima alleata, finì per essere conquistata nel 212, nel corso della seconda guerra contro i Cartaginesi.
Non abbiamo moltissimi documenti storici che ci possano testimoniare quello che accadde in Sicilia nel periodo che va da Augusto all’imperatore Diocleziano. Nel primo secolo a.C., si registrarono disordini e rivolte, come anche sotto Gallieno, che ebbe il potere dal 253 al 268 d.C.
Granaio dell’Impero, l’attività cerealicola diminuì dopo la famosa battaglia di Azio (31 a.C.), in favore della pastorizia e di altre colture più redditizie, come ulivi e vigneti. Nello stesso periodo, si intensificarono i rapporti con il Nord Africa. La Sicilia tornò ad essere protagonista dell’approvvigionamento di grano a Roma quando l’annona egiziana fu dirottata verso Costantinopoli, nell’Impero Romano d’Oriente.
Le invasioni barbariche del V secolo colpirono gravemente la stabilità dell’Impero Romano: nel 410 avvenne il famoso «Sacco di Roma» da parte dei Visigoti di Alarico, mentre nel 476 il generale germanico Odoacre depose Romolo Augusto, considerato l’ultimo imperatore romano d’Occidente.
L’arte greca in Sicilia
I tanti anni di dominio sull’Isola, prima da parte dei Greci poi dei Romani, sono stati decisivi anche per la storia artistica ed architettonica della Sicilia. L’arte greca, per esempio, ha contribuito alla fisionomia architettonica dell’Isola. Basti pensare agli splendidi templi in stile dorico a Siracusa, Gela, Selinunte e, soprattutto, ad Agrigento.
La Valle dei Templi di Agrigento è uno dei più grandi e importanti parchi archeologici della Sicilia e d’Europa. La Valle, che dal 2000 è un parco archeologico regionale, è caratterizzata da un eccezionale stato di conversazione dei templi dorici del periodo ellenico. Dal 1997, tutta la zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dall’UNESCO. Ma i Greci non hanno lasciato in eredità ai posteri solo templi.
In Sicilia, per esempio, ci sono tantissimi teatri risalenti al periodo ellenico dell’Isola. Il teatro era uno spazio decisamente importante per la vita di una antica polis greca e questo valeva anche per le colonie. Gli spettacoli avevano il compito di educare ed istruire il pubblico e costituivano un’ottima occasione di socializzazione. Alcuni dei teatri più belli della Sicilia di epoca greca si trovano a Catania, Siracusa, Segesta e Taormina. Oltre a templi e teatri, in Sicilia sono stati ritrovati anche numerosi altri reperti risalenti all’epoca greca, come statue e anfore. La maggior parte di queste importanti testimonianze archeologiche sono conservate nei numerosi musei disseminati su tutta l’Isola e possono ancora essere ammirati da tutti gli amanti della storia classica.
Uno dei primi esempi di scultura greca rinvenuto sull’Isola è rappresentato dall’Efebo di Agrigento. La scultura rappresenta un giovane e risale al V secolo a.C. L’Efebo incarna le caratteristiche dello stile del tardo periodo arcaico, mettendo in risalto l’aspetto estetico. Molte altre statue, invece, risalgono al periodo classico, come per esempio i giganteschi Telamoni del Tempio di Zeus Olimpio ad Agrigento. I Telamoni erano delle enormi rappresentazioni che quasi sempre sostenevano le colonne, fungendo da sostegno. Ognuna di queste sculture aveva dimensioni mastodontiche: pensa che potevano raggiungere anche gli otto metri!

Le testimonianze artistiche dell’epoca romana
Le strutture architettoniche risalenti all’epoca romana sono meno numerose e vistose rispetto a quelle proprie del dominio ellenico. In parte, perché i Romani considerarono la Sicilia proprio come un granaio, vale a dire come un’utile fonte di sostentamento per buona parte del territorio imperiale. Questo non significa, però, che siano del tutto inesistenti testimonianze artistiche ed architettoniche del dominio romano sull’Isola.
Ci sono diversi edifici pubblici in Sicilia, infatti, che possono essere ricondotti all’epoca romana, come per esempio anfiteatri e terme. Inoltre, i Romani realizzarono anche un’efficace rete stradale, utile sia per motivi economici che per questioni militari. Durante il dominio dei Romani sull’Isola, molte costruzioni già esistenti e risalenti all’epoca greca subirono delle ristrutturazioni e varie modifiche.
È il caso, per esempio, dei teatri di Taormina e Catania.

Se ti trovi in Sicilia e sei un amante della storia classica, ecco che allora non potrai non notare tutte le importanti e preziose testimonianze archeologiche risalenti al periodo greco-romano presenti nella maggior parte delle città siciliane.
Buon viaggio!