La Riserva Monte Pellegrino, dove la natura regna sovrana

La Riserva naturale orientata Monte Pellegrino è un’area naturale protetta e si trova nel comune di Palermo. Istituita nel 1996, la Riserva si estende per 1.050 ettari, comprendendo l’intero massiccio del Monte Pellegrino, Bosco Niscemi e il parco della Favorita. 

Insomma, si tratta di un vero e proprio paradiso terrestre per tutti gli amanti della natura: ecco i dettagli e le informazioni da sapere per poter visitare al meglio questa meravigliosa Riserva!

Le zone della Riserva del Monte Pellegrino

Essendo molto vasta, la Riserva è divisa in varie zone: la zona A si estende per 650 ettari e comprende il massiccio di Monte Pellegrino e Bosco Niscemi, incluso tramite il decreto del 13 dicembre 2001; la zona B, con un’estensione di circa 400 ettari, è costituita dalla Real Tenuta della Favorita con Piano Landolina, ad esclusione delle infrastrutture sportive.

La zona A è ulteriormente suddivisa in sottozone ed è soggetta a protezione integrale: 

  • la zona A1 è dedicata alla ricerca scientifica ed è caratterizzata dalla macchia mediterranea, presentando quindi boschi a leccio, lentisco, euforbie, olivastro e altri arbusti tipici di questa area. La biodiversità in questa zona è ricca e variegata. Il Bosco S. Pantaleo, situato a nord del Monte Pellegrino, nei pressi delle Grotte dell’Addaura, racchiude tutta la ricchezza naturale della Riserva, includendo una grande varietà di flora e fauna; 
  • la zona A2 comprende aree di protezione e riconversione. Queste aree sono dedicate a tutti gli interventi di ripristino degli habitat sofferenti e da rinaturalizzare;
  • la zona A3 presenta aree di mantenimento della varietà entomologica e delle diverse attività tradizionali, dedicate soprattutto alla pratica del pascolo. 

La storia della Riserva

Questa Riserva ha una storia secolare, se non millenaria. All’interno dell’area protetta, infatti, ci sono anche esempi di graffiti paleolitici, nella Grotta Niscemi, e testimonianze di insediamenti preistorici nell’Addaura, anche luogo di sconto tra romani e cartaginesi.  

La Riserva è stata concepita come area da tutelare alla fine del XVIII secolo, per volontà di Ferdinando di Borbone che, con un editto reale, espropriò un’area di circa 400 ettari comprendenti parte del Monte, della Favorita e i pantani di Mondello, destinandola ad attività di sperimentazione agricola e ad una riserva di caccia.

Successivamente, nel 1991, la zona del Monte Pellegrino è stata inserita nel Piano regionale dei parchi e delle riserve naturali, inserimento poi approvato sempre nello stesso anno. L’odierna Riserva è stata istituita con Decreto dell’Assessore Regionale al Territorio nel 1995. 

Aspetti geologici della Riserva del Monte Pellegrino

Monte Pellegrino raggiunge un’elevazione massima di circa 600 m sopra il livello del mare a “Pizzo Semaforo” ed è un promontorio facente parte della “Piana di Palermo”. 

Dal punto di vista geomorfologico, l’intero massiccio del monte è costituito da calcari e calcari dolomitici con età compresa dal Triassico superiore all’Eocene, in sovrapposizione alle calcareniti pleistoceniche. 

La zona B, comprendente il Parco della Favorita, è formata da pezzi di litotipi, che danno luogo ad un abbondante detrito di falda lungo tutto il pedemonte e da terre rosse residuali.

La cima e i fianchi presentano, invece, delle superfici pianeggianti. All’interno dell’area sono comprese oltre 60 grotte, tutte censite nel Catasto Speleologico Italiano della Provincia di Palermo. 

Il Parco della Favorita, compreso nella zona B, nasce invece come riserva reale di caccia e luogo di riposo per la corte borbonica di Ferdinando, più o meno intorno al 1799, dopo la precipitosa fuga che aveva costretto il sovrano a rifugiarsi proprio a Palermo, in seguito alla proclamazione della Repubblica Partenopea.

Successivamente, con la proclamazione del Regno di Italia, il Parco divenne di proprietà della casata dei Savoia, almeno fino al 1926, quando poi la Tenuta passò allo Stato, che la affidò al Comune di Palermo

La maggior parte del Parco, che ha un’estensione di circa 400 ettari, era destinata a frutteto, campi sperimentali con coltivazioni di fichi d’India, noci e sommacco, colture tradizionali officinali ed esotiche, orti irrigati tramite un accurato impianto. Vi erano anche vigneti, boschetti e pinete, destinati ai percorsi di caccia. 

La flora della Riserva

Essendo un’area molto vasta, la Riserva di Monte Pellegrino presenta una flora ricca e variegata, comprendente diverse specie di vegetazione ed arbusti. I costoni scoscesi del promontorio comprendono vegetazioni tipiche delle rupi costiere, quali la palma nana, il fico d’India, il cappero, il cavolo rupestre, l’erba perla mediterranea, l’euforbia, il garofano di rupe, la vedovina delle scogliere, e anche alcuni endemismi come il fiordaliso delle scogliere. 

L’area delle falde ospita invece ampie zone di gariga, macchia mediterranea e residui lembi di lecceta. Tra le varie specie, si possono trovare il leccio, l’orniello, il carrubo, il corbezzolo, l’alloro, il lentisco, il terebinto, il viburno, il sommacco, l’olivastro, l’alaterno, l’euforbia arborea, la salsapariglia.

Gli ambienti di gariga ospitano l’ampelodesma, l’erba fontana, la cardogna maggiore. Nel sottobosco, invece, ci sono splendidi esemplari di orchidee, come per esempio l’endemica Ophrys lunulata, specie prioritaria secondo la direttiva Habitat dell’Unione Europea (codice 1905).

La Real Tenuta della Favorita è occupata, infine, da zone coltivate, come orti, agrumeti, frutteti e vari campi agricoli, e da zone con boschi di conifere. 

La fauna della Riserva

Grazie alla sua vastità e immensa ricchezza floristica, la Riserva ospita diverse specie animali. Tra i mammiferi troviamo la volpe, la donnola, il coniglio selvatico, il ferro di cavallo maggiore, il riccio e il ferro di cavallo minore.  Come rettili troviamo la lucertola campestre, il geco, la lucertola siciliana, il biacco nero, la natrice, il saettone occhi rossi e il gongilo. Anche gli anfibi popolano la Riserva: ci sono, infatti, esemplari di rospo smeraldino siciliano e del discoglosso dipinto. Questa area ospita anche diverse specie ornitologiche. Durante la migrazione autunnale e primaverile, numerose sono le specie di uccelli che, seguendo la propria rotta, si fermano in questa zona. Sono presenti oltre 40 specie di uccelli, come la sterpazzolina, la pispola, il passero solitario, il saltimpalo, il beccamoschino, l’occhiocotto, il rampichino, la cinciallegra, la capinera, lo scricciolo, la tortora dal collare, il colombaccio. Infine, tra le specie dei rapaci, abbiamo il falco pellegrino, la poiana, il gheppio, il barbagianni, l’assiolo, la civetta e il falco 
pecchiaiolo. In tempi abbastanza recenti, nel 2018, è stata scoperta anche la nidificazione dello sparviero, il tipico falco di ambiente boschivo. 

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