
La Sicilia è stata una terra di passaggio per tantissime popolazioni: le diverse dominazioni hanno caratterizzato la storia culturale e la fisionomia architettonica dell’Isola.
Tra tutte le varie popolazioni, quella normanna lasciò in Sicilia un segno indelebile del proprio passaggio. Ecco allora qualche informazione in più sull’eredità della dominazione normanna in Sicilia in ambito artistico, architettonico e culturale.
Dominazione normanna in Sicilia: cenni storici
La dominazione normanna in Sicilia ha inizio con lo sbarco dei normanni a Messina nel 1061. In quello stesso periodo, l’Isola era governata dagli Arabi, che però stavano attraversando una fase di forte crisi. Il potere sull’Isola era frammentato e vi erano diverse famiglie impegnate a creare emirati indipendenti, soprattutto nelle città di Girgenti, l’odierna Agrigento, Siracusa e Mazara.
Il primo sbarco in Sicilia avvenne per volontà di Ruggero d’Altavilla. Negli anni successivi, i normanni riuscirono a conquistare diverse roccaforti saracene, come Catania nel 1071. Nel 1072 cadde anche Palermo. In circa 30 anni, i Normanni riuscirono a spodestare del tutto gli Arabi, conquistando pure l’ultima roccaforte, quella della città di Noto nel 1091. Dal 1130 si venne a costituire un vero e proprio regno, passato poi nel 1198 alla dinastia sveva con Federico II. Grazie a queste conquiste, quindi, si venne a creare un nuovo regno, che includeva le varie culture e popolazioni che si erano succedete in Sicilia. Questo sincretismo portò ad uno sviluppo artistico e culturale senza precedenti. Molti edifici ed opere d’arte che puoi ammirare ancora oggi in Sicilia sono stati eretti e realizzati proprio in questo periodo.

L’architettura normanna
L’architettura normanna rappresentò la perfetta unione tra i vari stili già presenti sull’Isola e le innovazioni introdotte dai conquistatori. Lo stile romanico normanno si mescolò quindi con gli elementi architettonici arabi lasciati in eredità dalla dominazione saracena e, infine, anche con l’arte bizantina.
Sono diversi gli esempi di architettura normanna sull’Isola. Tra gli edifici più importanti e famosi troviamo sicuramente il Palazzo della Zisa e il Palazzo Reale a Palermo, come anche la Cattedrale di Sant’Agata a Catania.
Il Palazzo della Zisa fu edificato nella sua fase iniziale durante il regno di Guglielmo I. Ultimato da Guglielmo II, verso il 1167, divenne poi la residenza estiva preferita dai re e dalle loro corti. Incerta l’etimologia del nome: molto probabilmente, Zisa deriva dall’arabo “al-Aziz”, ovvero “splendido”. Nel corso dei secoli, subì diverse modifiche, specialmente in epoca barocca. All’esterno, il palazzo si presenta come un blocco suddiviso in tre ordini orizzontali. All’interno dal 1991 ospita il Museo d’arte islamica, che custodisce vari reperti provenienti dall’area del Mediterraneo. Dal 3 luglio 2015, il Palazzo è stato insignito del titolo Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, nell’ambito dell'”Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale”.
Il Palazzo Reale, o Palazzo dei Normanni, è attualmente sede dell’Assemblea regionale siciliana. Questo palazzo è la più antica residenza reale d’Europa, ed era la dimora dei sovrani del Regno di Sicilia, la sede imperiale di Federico II e Corrado IV e, in seguito, anche dello storico Parlamento siciliano. Al primo piano del palazzo, si può ammirare la Cappella Palatina. Si tratta di una basilica edificata in stile siculo-normanno, la cui consacrazione venne disposta da re Ruggero II di Sicilia nel 1140. Come il Palazzo della Zisa, anche la Cappella Palatina deve essere annoverata tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco, nell’ambito del percorso di Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale.
Anche la Cattedrale di Sant’Agata, a Catania, presenta delle chiare influenze risalenti all’architettura normanna. La Cattedrale è il principale luogo di culto di Catania ed è dedicata alla patrona della città, Sant’Agata. L’edificio è situato nel centro storico della città nel lato sud-est di piazza del Duomo, nel quartiere Duomo di Catania o Terme Achilliane – Piano di San Filippo. La cattedrale conserva stili differenti: dal Normanno al Barocco, fino al Neoclassicismo.

Pittura, mosaici e tessuti normanni
Ancora oggi si possono ammirare diversi esempi di pittura normanna. Gli artisti provenivano quasi sicuramente da botteghe locali, fortemente influenzati quindi da una secolare tradizione nata durante il periodo islamico, con richiami anche nordafricani e persiani. A questi artisti locali sono stati attribuiti il complesso programma decorativo della Cappella Palatina, di cui si è parlato in precedenza, e le raffinate decorazioni che si trovano dipinte sulle travi del duomo di Cefalù.
I normanni, inoltre, a partire dal regno di Ruggero II, iniziarono anche a rivestire le chiese con preziosi mosaici, di chiara influenza bizantina. Un esempio è il celeberrimo Cristo Pantocratore nella Cappella Palatina di Palermo.
Importante fu anche la produzione di stoffe nell’ambito dell’artigianato di lusso: famoso il mantello di Ruggero II, datato dalla scritta al 1133-1134. Si tratta di un’opera prodotta localmente, forse nell’ambito della stessa corte, con stile e iconografia derivati dai prodotti orientali. È incerto se la produzione di stoffe durante il dominio dei normanni proseguisse le tradizioni precedenti, come quella araba.
Scultura e ceramica normanne
Della scultura romanico normanna abbiamo numerosi e importanti esempi, come il candelabro pasquale della Cappella Palatina di Palermo o anche le sculture dei chiostri delle imponenti cattedrali normanne, specialmente quelle che si possono ammirare a Cefalù o Monreale. In particolare, devono essere citati anche i capitelli del chiostro della cattedrale di Monreale, che presentano sculture romaniche di origine nordica con influenze scandinave e celtiche. Un tratto caratteristico della scultura normanna che si riscontra anche in Sicilia, è il batons brises. Si tratta di un insieme di elementi architettonici a zig-zag di origine anglo-normanna ed è la principale caratteristica dell’architettura nordica, ampiamente utilizzata anche in Inghilterra.

I pannelli lignei della Martorana, inoltre, sono un perfetto esempio di elementi scultorei in legno e risalgono alla prima metà del XII secolo.
Nel periodo normanno anche la produzione della ceramica fu fiorente e proseguì le precedenti tradizioni, sia nelle forme che nei motivi decorativi. I principali centri artistici furono sicuramente Agrigento e Palermo. In entrambe le città si producevano oggetti sia in ceramica comune, come le anfore, che in ceramica invetriata, arricchita da motivi a mandorla, zoomachie (scene di combattimenti tra animali), varie figure e la “pavoncella”, simbolo di fertilità e prosperità.