Vita e opere di Antonello da Messina, celebre pittore Siciliano

Oltre ad un’incredibile varietà di bellezze naturali e paesaggistiche, la Sicilia può vantare anche uno straordinario patrimonio culturale ed artistico.

Numerosi sono i letterati, i pittori, gli scultori, i registi che hanno raccontato e rappresentato gli splendori dell’Isola, facendo conoscere l’immensa bellezza di questa terra a tutto il mondo. 

Tra i vari artisti appartenenti alla cultura siciliana c’è anche il celebre Antonello da Messina, uno dei principali pittori del Quindicesimo secolo. 

Ecco allora qualche informazione in più su questo famoso artista e sulla sua arte, celebre in tutto il mondo.

Vita di Antonello da Messina

Sulla vita di Antonello da Messina non abbiamo moltissime informazioni. Stando a quanto documentato da diverse fonti, Antonello da Messina nasce intorno al 1430 a Messina, da Giovanni de Antonio, uno scalpellino, e da Garita, probabilmente un diminutivo per Margherita. 

Il suo primo apprendistato si è svolto quasi sicuramente tra Messina e Palermo, anche se un documento, scoperto di recente, testimonierebbe che, da adolescente, l’artista sia stato anche ad Alcamo. Intorno al 1450, invece, possiamo collocare il suo alunnato presso Colantonio, a Napoli, dove viene a contatto con la pittura fiamminga che tanto influenzerà la sua arte. 

Sette anni dopo, vale a dire nel 1457, Antonello è già rientrato a Messina, la sua città natale, ed ha anche aperto una bottega: questo rientro è testimoniato da diversi documenti in cui viene citato il nome del pittore. Intanto, questi sono gli anni anche delle prime commissioni, tanto che intorno al 1460 possiamo datare due dei suoi primi capolavori, ovvero la Crocifissione di Sibiu e la Madonna Salting. 

Antonello, nel frattempo, è convolato a nozze con una vedova, Giovanna Cuminella. Un documento, databile sempre intorno al 1460, attesta che il padre Giovanni ha richiesto l’intervento di un brigantino per andare a recuperare Antonello insieme ad alcuni familiari, tra cui anche la moglie e il figlioletto, ad Amantea, sulle coste della Calabria. Non sono riportati i motivi di quel viaggio, né altri dettagli. 

I viaggi per l’Italia e il soggiorno a Venezia

Sono anni fiorenti per Antonello da Messina: nella sua bottega approda anche il fratello e intanto, il pittore raggiunge molte città italiane, come Roma, e diverse regioni, quali Marche e Toscana, venendo a conoscenza delle opere di Piero della Francesca

Sicuramente di grande importanza è stata la sua permanenza a Venezia, databile verso il 1474: nella città lagunare, Antonello entra in contatto con la pittura di Giovanni Bellini ma soprattutto arricchisce la pittura locale, dando un contributo fondamentale all’arte tipica del Rinascimento veneto. Successivamente, rientra in Sicilia; muore a Messina nel 1479.

L’arte di Antonello da Messina

Le straordinarie opere di Antonello da Messina sono inizialmente influenzate dalla pittura provenzale e fiamminga, soprattutto per l’attenzione al dettaglio e al naturalismo. 



Importanti per l’evoluzione dell’arte pittorica dell’artista, come già detto, sono stati sicuramente le opere di Piero della Francesca, figura emblematica del Rinascimento italiano, e il viaggio a Venezia. 

Antonello da Messina è stato certamente un innovatore nell’ambito dell’arte quattrocentesca: le forme semplici, curate nei minimi dettagli, i volti ritratti che riescono a trasmettere una particolare attenzione alla psicologia dell’animo umano e i colori, così luminosi e puri, sono degli elementi caratterizzanti che non hanno eguali nella pittura del tempo. 

Le opere principali di Antonello da Messina

Antonello da Messina è stato senza dubbio un artista prolifico. Molte delle sue opere hanno dato un contributo fondamentale al mondo dell’arte: pensare di farne un elenco esaustivo è un’impresa impossibile. Tra i quadri principali troviamo sicuramente la Crocifissione di Sibiu, databile intorno al 1460 e attualmente conservata al Muzeul Național Brukenthal. 

Questo dipinto rappresenta uno dei temi alla base dell’intera produzione artistica del celebre pittore quattrocentesco, vale a dire il martirio del Cristo. È un’opera che ben riflette l’influenza della pittura fiamminga e dei suoi Calvari, soprattutto nella parte bassa della tavola. La parte superiore, invece, dimostra un’attenta conoscenza della volumetria spaziale, con la disposizione ortogonale del Cristo e dei ladroni condannati. 

Altra opera fondamentale di Antonello da Messina è il Salvator Mundi, che costituisce anche il suo primo lavoro autografo e datato al 1465 (la sua lavorazione va inquadrata nel decennio 1465-1475). La firma e la data sono visibili sul cartiglio in primo piano. In questo dipinto, l’influenza dell’iconografia fiamminga è ben evidente: ritroviamo infatti lo sfondo scuro e il parapetto ligneo, così come l’uso dei colori caldi ad olio che caratterizzano la figura del Salvatore del Mondo. L’opera è attualmente esposta alla National Gallery di Londra. 

Uno dei lavori più conosciuti di Antonello da Messina è senza dubbio l’Annunciata di Palermo: quest’opera è stata realizzata intorno al 1475 e ora è conservata nella Galleria regionale di Palazzo Abatellis nel capoluogo siciliano. Il dipinto è stato realizzato dopo il ritorno del pittore in Sicilia. 

Si tratta di un ritratto a mezzo busto che emerge da uno sfondo scuro. 

La rappresentazione della Madonna rimanda chiaramente alle opere di Piero della Francesca e alla pittura fiamminga. La Vergine sembra raffigurata mentre un interlocutore, forse l’arcangelo Gabriele o lo spettatore stesso, le si palesa davanti durante la lettura. La delicatezza delle fattezze mariane e le soavi tonalità cromatiche usate rendono il quadro un vero e proprio capolavoro. 

Altre opere di Antonello da Messina

Artista decisamente prolifico, con le sue opere Antonello da Messina ha scritto una pagina importante della storia dell’arte nazionale e non solo. Oltre a quelle già citate, ce ne sono tantissime altre che meritano di essere menzionate.

Tra queste, troviamo per esempio, il San Girolamo nello studio, conservato ora alla National Gallery di Londra. Il dipinto raffigura uno dei Padri della Chiesa, appunto San Girolamo, intento a tradurre le Sacre Scritture. 
Antonello da Messina ha prodotto anche numerosi ritratti, come il celebre Ritratto Trivulzio, o Ritratto d’uomo, ora conservato nel Museo civico d’arte antica di Torino.

Databile al 1478 è il San Sebastiano, un’altra opera fondamentale dell’attività artistica del celebre pittore messinese. Il dipinto, olio su tavola trasportato su tela, rappresenta il martirio di San Sebastiano ed era parte di un trittico, il Trittico di San Giuliano. L’opera è ora conservata nella Gemäldegalerie di Dresda.

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